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  1. Dio si serve del nostro corpo e dei nostri sensi per comunicare con la parte pensante. Non è semplice, ma il contatto divino è un flusso costante e ininterrotto che talvolta immette “fenomeni” incomprensibili, recepibili di solito nell’area del sogno, più volte indagata da Jung. I problemi iniziano quando si recepisce la comunicazione da svegli. In ogni modo sono convinta di un flusso di informazioni tra uomo e Dio. Resta da capire perché una parte cospicua degli uomini interrompa il segnale. Spero davvero di avere tempo di incontrarla a Genova il 7 maggio,pv al Seminario del Righi a Genova In questi giorni ho cercato spunti nel suo blog che è molto interessante. A presto!

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