meditazioni

L’unica cosa da non fare è stare fermi!

Meditazione per la

Quarta domenica di Avvento – anno C

19 dicembre 2021

Mi 5,1-4   Sal 79   Eb 10,5-10   Lc 1,39-45

«Colui che regola il corso delle stelle

succhia da un seno di donna:

nutre gli angeli, parla nel seno del Padre,

tace nel grembo della madre».

Sant’Agostino, Discorso 196,3

Fermi o in cammino

La paura o la delusione ci costringono di solito a restare fermi, ci bloccano. Al contrario il desidero e la speranza ci fanno camminare, ci fanno vivere. Dal punto di vista spirituale, in genere, quello che ci immobilizza viene dallo spirito cattivo: dove non c’è movimento, è difficile che ci sia Dio.

Il Vangelo di questa domenica ci presenta infatti due donne che non si sono lasciate bloccare dalla paura e della delusione, che ragionevolmente avrebbero potuto sperimentare nella loro vita: Maria si alza e si mette in cammino, non rimane a fare ragionamenti su quello che può succedere – e ne avrebbe avuto motivo, visto che una ragazza non sposata, trovata incinta, rischiava la vita; Elisabetta, a differenza di suo marito Zaccaria, che evidentemente è una persona rassegnata che non si aspetta più nulla dalla vita, ha probabilmente continuato a sperare nel silenzio, affinché il Signore rendesse feconda la sua vita.

Affrontare gli ostacoli

Due donne che ci insegnano innanzitutto a non fermarci davanti agli ostacoli della vita. Maria infatti si mette in cammino verso la montagna, simbolo di ciò che si frappone come ostacolo sul nostro cammino. Maria non si lascia spaventare dalle montagne da attraversare. E il testo del Vangelo ce la presenta in cammino da sola. Anche se dal punto di vista storico è improbabile ed è pensabile invece che si sia unita a una carovana per compiere quel viaggio, sta di fatto che il testo, così come ci è giunto, ha voluto presentarci l’immagine di questa ragazza coraggiosa che non si spaventa se deve affrontare da sola un viaggio pericoloso, che attraverso la Samaria l’avrebbe condotta in Giudea, forse per dirci che ci sono dei viaggi, nella vita, che possiamo fare solo noi, viaggi che dobbiamo fare da soli.

Condividere e servire

Maria è spinta certamente dal desiderio di condividere con Elisabetta quello che entrambe stanno vivendo: Dio sta lavorando nella loro vita. Maria cerca perciò una persona che possa capirla, una persona che sta vivendo un’esperienza simile. Dall’altra parte però Maria è spinta anche dal desiderio di servire, perché ha saputo che c’è una persona che ha bisogno di lei: condividere e servire sono quelle spinte che ci permettono di uscire da noi, di non ripiegarci su noi stessi, di non chiuderci né nella preoccupazione né nel compiacimento.

Sperare e discernere

Elisabetta, a sua volta, non è rimasta chiusa nella delusione di una vita che passa apparentemente senza portare frutto. È l’immagine dell’umanità che sperimenta la sterilità e l’incapacità di generare. È a questa umanità che Maria porta Gesù! Maria è immagine della Chiesa, chiamata a scomodarsi e a mettersi in viaggio per portare Gesù là dove c’è l’umanità scoraggiata e delusa.

Elisabetta vuol dire infatti Dio è giuramento: Dio compie per ogni uomo e per ogni donna la sua promessa di bene. Lungo gli anni, è comprensibile che di tanto in tanto Elisabetta abbia ceduto alla tentazione dello scoraggiamento, quando forse avrà sentito Dio lontano. C’è però sempre un tempo nel quale Dio si fa vicino e risponde alla nostra preghiera. Elisabetta ci insegna a non deporre mai la speranza.

Elisabetta ci viene presentata qui come donna del discernimento, perché si interroga su quello che sta avvenendo e su quello che sta provando dentro di lei: a che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? …il bambino ha sussultato nel grembo. Elisabetta è una donna che ascolta in maniera attiva, pienamente presente a chi le sta parlando: sente dentro se stessa gli effetti della parola che ascolta e su quei movimenti interiori si interroga.

Un altro punto di vista

Queste due donne in cammino in modi diversi ci vengono presentate da Luca come coloro che muovono sorprendentemente la storia. Nel primo capitolo del suo Vangelo, Luca aveva dipinto un quadro puntuale e terribile della storia del suo tempo, ma adesso cambia la prospettiva, come se volesse farci guardare dietro le quinte, per suggerirci come in realtà si muove la storia, al di là delle apparenze.

Non sono i potenti e i grandi, ma due donne semplici e, per la cultura del tempo, insignificanti a fare la storia. Forse è anche un invito a cambiare prospettiva sulla storia, un invito a scoprire in che modo Dio interviene e agisce dentro la storia. Tutto dunque è in movimento, Dio stesso, seppur con tempi e modi che per lo più ci sfuggono, muove le cose, così anche noi siamo invitati a non restare fermi, ma a metterci in viaggio e a svegliare il cuore.

Leggersi dentro

  • In questo momento della vita sei fermo o in cammino?
  • Servire, sperare, condividere…: quali verbi stanno caratterizzando la tua vita spirituale?

5 commenti

  1. Grazie sempre per queste riflessioni che ci aiutano a capire che siamo un popolo in cammino, insieme, verso il Padre.

  2. Grazie padre, mio professore e decano alla Gregoriana. Le tue omelie mi aiutano tanto a prepararmi bene per la celebrazione della Santa Messa ed a migliorare la mia predica. Che Dio ti benedica e sostenga sempre. Amen.

  3. Quante volte mi sono entusiasmata, ho preso le mie cose e sono partita… ogni volta che ho sentito la gioia di una bella notizia, l’impulso di condividere quella gioia, trasmetterla, farla vivere agli altri…. Quante volte poi, la delusione mi ha bloccata, nonostante i “successi”. Nella fatica e nella gioia la condivisione; nella delusione e nella tristezza mi sono chiusa, certa che non avrei più fatto la stessa esperienza. Ma tu con forza, Signore, torni a spingermi in cammino…. In modo diverso, su terreni differenti, in luoghi impensati. La gioia di incontrarTi non può essere tenuta per se, va condivisa. Aiutami Signore a incontrarTi nel dolore, nella delusione, nello sconforto, nella paura e tornare a sperare. Rinforza la mia fede, rendimi testimone ancora e sempre… non avrò timore del rifiuto o di essere “lapidata”, Tu saprai darmi saggezza e umiltà. Vieni Signore Gesù 🙏
    Grazie per queste catechesi che ci offrono luce al nostro cammino.

  4. Rev.Padre, questa sera ho visto sul desktop del mia computer una icona che volevo eliminare ma non ricordando a quale link trasferisse vi ho cliccato sopra e sono ritornato dopo molto tempo sul Suo sito: ringrazio la Provvidenza.
    Le auguro un Santo Natale del Signore,
    Cordialmente,
    Sandro Piervenanzi

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