Non basterà il giubileo della misericordia ad assolverci dal genocidio che stiamo commettendo.
Non basterà se non siamo disposti ad ascoltare la storia che quel bambino non ha più la possibilità di raccontare.
Non basterà se per molto meno, quando erano in gioco i soldi piuttosto che le persone, abbiamo mandato soldati a morire e ora ci è passata la voglia di rivendicare la pace e i diritti.
Non basterà se non ci ricordiamo che siamo stati noi ad andare a casa loro, a spogliare le loro terre e le loro donne, non come emigranti, ma come predatori, colonialisti e dittatori.
Non basterà perché ci ritroveremo dalla parte dei capri e dei maledetti.
Per comprendere l’aberrazione della nostra attuale società, dovremmo conoscere la storia, meditare i comportamenti passati, e trovare “professori” in grado di spiegarci non tanto la loro opinione, ma la verità dei fatti. Come possiamo crescere, cambiare, risollevarci da questo baratro, ascoltando soltanto dibattiti che confondono le idee (perché nel parlare, tutti, proprio tutti, hanno soltanto a cuore di dimostrare di aver ragione), e una interminabile sequela di politici ai quali, per l’onnipotente par condicio, è data facoltà di dire tutto e il contrario di tutto? Penso alla biblica Torre di Babele,e alle tante lingue che parliamo.Inoltre, ci siamo piegati alla raccomandazione di Lot alla moglie: non guardare mai indietro … Farlo equivarrebbe a conoscere meglio i nostri errori. Invece guardiamo avanti, dipingendoci il viso di bontà, riempendoci la bocca di paroloni, placati dalla convinzione che noi non potremmo mai “distribuire le carte”, compito che spetta ad altri giocatori. E allora che facciamo? Semplice: piangiamo sull’immagine di quel mucchietto di stoffa lambito dalle onde in una spiaggia turca, preghiamo, plaudiamo alle frasi celebri, e poi parliamo con i servizi sociali della nostra circoscrizione comunale per far “internare” il senzacasa che ha eletto domicilio accanto al nostro portone. Siamo fatti di indifferenza perché oltraggiati dalla società in ciò che avevamo di più funzionante, una coscienza che non si limita a deplorarele mancanze degli altri, ma giudica, condanna e corregge i nostri propri comportamenti. “Esternare” è facile, ci pensa la rete ad offrirci l’illusione di essere ascoltati; parlare con noi stessi, e dirci verità amare, è un altro paio di maniche …, basta far buon uso del confessionale, per chi crede, e le cose si aggiustano, fino alla prossima volta ….
Tanti ringraziamenti sinceri e affettuosi per P. Gaetano, che è diventato il mio indiscusso mentore nel guardarmi “dentro”, senza ipocrisie.
Paola
Grazie caro P. Gaetano per queste sue parole. Mi fa ricordare l’esortazione che papa Francesco disse ai gesuiti nella chiesa del Gesù nella celebrazione di memoria della ricostituzione della Compagna:” nel momento della crisi la tentazione è di cadere nel vittimismo ma dobbiamo battere il petto e confessare le proprie colpe”. Penso che questo è valido per ogni situazione specialmente nei nostri giorni.
Io sono siriana e vivo in Italia da 10 anni per lo studio. In questi ultimi anni da una parte porto nel mio cuore le terribili sofferenze del mio popolo … mi sento strappare il cuore per la sofferenza di milioni e milioni … le più terrificanti sono quei angeli annegati che gli viene tolto il diritto di vivere … e dall’altra parte come cristiana sento la responsabilità di appartenere ad un cristianesimo fallito, per tutti quei motivi che lei ha indicato sopra. Si io da credente dico che siamo pagando le conseguenze dei sbagli e dei peccati delle generazioni che ci hanno preceduto … dove tante cose sono state fatte nel nome del nostro Dio … o con la benedizione della madre chiesa … Però direi povere sono le generazioni che pagheranno le conseguenze di ciò che noi ora siamo facendo … Dio come sempre ha scelto di assumere in se tutto il male … di stare nei migranti e nei sofferenti … soffre e piange con loro e lascia a noi di fare qualcosa … ma sembra che l’uomo ha deciso di non fare nulla … di chiudere gli occhi … di pensare che meglio che i fondamentalisti vanno in terra altrui e siano uccisi li … che per promuovere le economie non importa che un intero popolo sia ucciso … a volte mi viene di dire in Siria (antiochia) il cristianesimo ha avuto il suo nome … e ora l’occidente cosa ci restituisce?
grazie!