meditazioni

Riproviamoci! L’amore non si stanca di ricominciare

Meditazione per la

Solennità

dell’Immacolata Concezione

della Beata

Vergine Maria

8 dicembre 2019

 

«Nel Cristo, nuovo Adamo,

e in Maria, nuova Eva,

è apparsa finalmente la tua Chiesa

primizia dell’umanità redenta».

Prefazio della B.V. Maria, V

 

 

Verso il baratro

A volte la storia sembra andare precipitosamente verso il baratro. Il male appare sempre più dilagante e pervasivo. Persino la nostra storia personale a volte è come se si fosse infilata dentro vicoli ciechi da cui non riusciamo più a capire come uscire. Si può ricominciare di nuovo? È possibile che il corso degli eventi ritrovi la sua giusta direzione verso il bene, verso la giustizia?

Ci fu un tempo nel quale l’uomo rovinò il giardino che gli era stato affidato e nel quale avrebbe potuto trovare la sua felicità. Avvenne in principio, cioè continuamente, secondo quella dinamica che è alla base della vita umana e che si ripete ogni volta di nuovo nell’esperienza del peccato. Da quel momento in poi, dal momento in cui cominciamo a costruire una storia di male, non potremmo fare altro che precipitare in un abisso sempre più profondo. A meno che qualcuno non afferri la nostra mano e ci impedisca di continuare a precipitare.

 

La storia di un’amicizia

Il giardino dell’Eden è l’immagine di quell’amicizia con Dio nella quale l’uomo poteva vivere e dalla quale invece ha scelto, e tante volte continua a scegliere, di andare via. Dio non si rassegna davanti al tradimento e alla partenza dell’uomo. Fin da allora, Dio si è messo sulle tracce dell’uomo per riportarlo nell’amicizia con lui. Fin da quel primo gesto, Dio non ha permesso che l’uomo si inoltrasse nel mondo nudo, cioè indifeso, fragile, esposto alla violenza. Dio ha rivestito l’uomo con tuniche d’amore, nonostante il peccato, ha nascosto la sua vergogna sotto un vestito di misericordia.

 

 

 

Un nuovo inizio

La storia infatti non può precipitare verso il male perché è nelle mani di Dio. C’è un momento, allora, nel quale la storia riprende il suo cammino verso il bene. Dio raddrizza le vie storte che l’uomo ha deciso di percorrere. Egli stesso entra in questa storia di male e la trasforma, facendosi vittima per un’alleanza che metta pace nella relazione con l’umanità. Questa storia nuova inizia nel momento in cui, avendo deciso l’incarnazione, Dio prepara questo evento, liberando Maria di Nazareth dalle conseguenze di quel primo tradimento dell’uomo nel giardino dell’Eden. La storia si rinnova, prende una nuova direzione.

In Maria, Dio rinnova il suo amore per l’umanità. Dice alla sua sposa: ricominciamo da capo. E in Cristo la storia sarà ricapitolata! L’immacolata concezione non è solo un privilegio dato a Maria, ma è l’annuncio che Dio fa all’umanità di voler rifare l’alleanza che l’uomo ha spezzato. In Cristo l’alleanza è rinnovata, in Maria l’alleanza è proclamata. In Maria è anticipata perciò quella liberazione che dopo la risurrezione di Cristo si compie in ogni uomo per mezzo del battesimo. Maria è nuova creatura in vista di Cristo, come ogni uomo che viene battezzato in Cristo.

 

Dio ci raggiunge

Nella nostra storia, che forse sta precipitando verso il baratro, Dio ci raggiunge proprio come ha fatto con Maria. Ci raggiunge in Galilea, nelle nostre periferie, nei luoghi ordinari della vita, nelle nostre case forse ancora in disordine. Ci raggiunge con una parola di gioia, ci invita a essere felici perché la storia può ricominciare, ci invita a credere a una promessa di bene che non viene meno.

Dio ci raggiunge liberandoci dalle nostre paure, ci invita a non temere anche quando non capiamo quello che sta accadendo e non riusciamo a vedere l’azione di Dio che opera nelle ambiguità della storia. Dio ci raggiunge, mostrandoci che, persino quello che sembra sterile agli occhi del mondo, può invece portare frutto, come accade nella storia di Elisabetta.

Dio ci raggiunge invitandoci a non perdere mai la speranza: è il sesto mese della gravidanza di Elisabetta, come nel sesto giorno l’uomo era stato creato. Ora, in quel sesto mese la creazione si può rinnovare, può ricominciare e può riprendere la sua strada verso la felicità. L’uomo viene ri-creato, Cristo è concepito, Dio entra nella storia, si coinvolge fino in fondo in questa storia di male per convertirla in una storia di salvezza.

In questa storia di salvezza, ognuno può rileggere la propria vita. Tutti facciamo l’esperienza di precipitare in abissi da cui a volte ci sembra impossibile risalire, tutti possiamo essere tentati di pensare che è impossibile ritrovare la strada verso la casa del Padre, ma a tutti il Signore dice di non disperare, perché Egli viene ed è pronto a ricominciare la sua storia d’amore con ciascuno di noi.

 

 

Leggersi dentro

  • In che modo la preghiera a Maria ti sta aiutando a crescere nella relazione con Cristo?
  • Quale sguardo hai sulla storia? Uno sguardo di speranza o uno sguardo di rassegnazione?

 

 

Versione originale su http://www.clerus.va

4 commenti

  1. Maria, emblema di Donna che intercede per noi, Madre protettrice dell’Umanita’, a cui mi rivolgo, specialmente quando le affido qualche preoccupazione, e Lei mi rasserena, recitandole un “Salve regina”. E riparte la Speranza con Lei vicina.

  2. Che bello! È proprio vero, Maria è la testimonianza che il bene vince ogni male, ogni donna è una Maria nel momento in cui partorisce un figlio, ed ogni figlio è il Cristo, perché una nuova vita è un nuovo seme della pianta del “bene”, ogni bimbo è la speranza di Amore che si rinnova e dunque il vincitore sarà solo 1:
    L’INCESSANTE AMORE DI DIO

  3. Maria è la lectio, l’ascolto, l’accoglienza della Parola in un grembo libero dalla pretesa dell’ego, un canto di LODE

    Maria, la “graziosa”, vuota di se stessa, ha buttato tutto nelle mani di Dio che la riempie di se stesso

    Se noi avessimo la fiducia di buttare in Dio noi stessi, di svuotarci di tante inutili preoccupazioni, Dio ci farebbe “graziosi”

    In questa ottica la storia dell’umanità, e l’autobiografia di ogni uomo e donna, si rivela come storia di liberazione dal potere distruttivo della propria ombra e di vittoria della luce

    “Egli mi ha fatto cose grandi”

  4. In Galilea gli orizzonti sono gobbi, indistinti. E’ una regione “fuori le mura” che noi abitiamo stabilmente.
    A noi manca lo sguardo strabico di Dio che lì – non altrove – ha deciso di cambiare il corso della storia.
    Averlo forse si chiama grazia. O no?
    La rassegnazione, infine, credo sia roba da ricchi. Ci si rassegna quando, a consuntivo, la puoi sfangare.
    Quando fatichi a uscirne la speranza ti ossigena il sangue e ti riesce di vedere meglio, specie gli orizzonti gobbi.

    Grazie, padre.

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