10 dicembre 2020
Giovedì della seconda settimana di Avvento
UNA LUCE
Is 41
14Non temere, vermiciattolo di Giacobbe,
larva d’Israele;
io vengo in tuo aiuto – oracolo del Signore -,
tuo redentore è il Santo d’Israele.
Mt 11
11In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
LA PAROLA PER DOMANI È: piccolo
Ci costringono fin da bambini a diventare grandi: “mangia, così diventi grande!”, “quando sarai grande…”. Questa grandezza diventa un mito, un obiettivo da raggiungere, che si trasforma in realtà in una chimera, una fatica di Sisifo, irrealizzabile, che non fa altro che generare frustrazione. Quando diventerò davvero grande? E così sprechiamo le nostre energie dietro manie di grandezza: vogliamo far vedere di essere i più bravi, i più astuti, i più competenti… Ma questo continuo inseguimento di un ideale irraggiungibile non può che renderci semplicemente insoddisfatti e infelici.
Come un genitore sapiente, Gesù non disprezza la nostra piccolezza: ci dice al contrario che egli ama quella piccolezza. Ci rassicura e ci invita a non vergognarcene. Fare pace con la propria piccolezza, vuol dire prendere consapevolezza dei propri limiti, eventualmente anche per affrontarli (non necessariamente per superarli).
Accogliere la propria piccolezza vuol dire allora riconoscere quello che sono, non con toni mortificanti o deprimenti, ma con la gioia di amarmi senza pretendere di stravolgere la mia identità. Sono piccolo perché non ho nessun problema a riconoscere che può esserci qualcuno più grande di me.
UN IMPEGNO
Provo a guardare con simpatia a un mio limite.
Non è sempre facile accogliere i propri limiti ,soprattutto quando si comincia a venire a patti con l’età . Alcune volte sembra più una rassegnazione che un’accoglienza. È verissimo però che quando ci si accetta tutto prende una piega migliore ,tutto diventa quasi più semplice. Io sto imparando a ” riderci sopra “e ad alzare le spalle quando , come dico io ” comincio a perdere i colpi ” 🙂 e così facendo ritrovo anche un po la spensieratezza di quando ero più giovane.
Essermi simpatica è una novità, mi impegno davvero oggi a capovolgere il mio sguardo dall’irritazione per le mie mancanze alla simpatia, grazie per questo importante aiuto!
Da piccina odiavo quelle parole perché erano sempre “da grande devi diventare come”….. ora ne rido perché sono migliore di chi dovevo diventare.
Un mio grande limite è quello di ignorare o non capire tante cose che riguardano il Signore … ma come è bello quando mi accorgo che scrive qualcosa sulla mia tabula rasa!