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Meditazione per il venerdì santo

Meditazione per il venerdì santo

7 aprile 2023

Is 52,13- 53,12   Sal 30   Eb 4,14-16; 5,7-9   Gv 18,1- 19,42

Che cosa stai cercando?

È la domanda che apre il racconto della passione, ma era anche la domanda con cui iniziava il Vangelo di Giovanni: chi cercate?

Il racconto della passione ci mette davanti alcune dinamiche umane nelle quali possiamo ritrovarci. Sono soprattutto atteggiamenti e reazioni del cuore umano nei momenti di difficoltà e di sofferenza, nei momenti di confusione, di delusione e di scoraggiamento. Sono i momenti in cui è più difficile scorgere la presenza di Dio. Ecco perché, rileggendo la passione di Gesù, possiamo chiederci dove siamo, che cosa cerchiamo nei momenti difficili, ma soprattutto possiamo scoprire ciò che Gesù fa per noi anche e soprattutto in quei momenti.

“Me la sbrigo da solo!”

Cosa cerca Giuda?

Giuda è colui che sta cercando una soluzione umana e immediata ai suoi problemi. È stanco di aspettare un Dio che non agisce, che resta in silenzio e che sembra incapace di risolvere i problemi.

“Intanto mi salvo io…”

Cosa cerca Pietro?

Prima di tutto cerca la sua spada, quella ha continuato a nascondere e a portarsi dietro mentre seguiva Gesù. La spada a cui non ha mai rinunziato. Le armi che non ha mai deposto. In fondo dimostra di non essersi mai fidato di Gesù fino in fondo. E alla fine la storia ti dà ragione, è la profezia che si autoavvera: come prevedevo, alla fine mi sono dovuto difendere da solo!

Ma Pietro è anche colui che cerca di salvarsi la pelle e a tale scopo non esita a scaricare l’amico e il maestro. Vede solo se stesso e il suo istinto di sopravvivere.

“Vedi che avevo ragione io?”

Il sommo sacerdote è quello che cerca conferme alle sue idee. Deve dimostrare a tutti costi che ha ragione lui. Vuole vincere. Non cerca la verità, cerca solo di essere rassicurato. Nulla deve cambiare. Sta cercando garanzie al suo potere e alla sua posizione di privilegio. Cerca di evitare che qualcuno possa mettere in discussione il suo ruolo.

“Ma guarda che mi doveva capitare!”

Pilato è quello che cerca di salvare la faccia. Non vuole responsabilità. Non vuole compromettersi. Ha paura. Cerca di togliersi dall’imbarazzo mediante l’ironia: “ecco il vostro Re”.

Qualunque cosa tu stia cercando nei momenti difficili e faticosi, Gesù vuole farti dei regali. Molte volte infatti non sappiamo neanche che cosa cercare. Gesù ci viene incontro e ci offre le cose più importanti.

Il dono della madre

Il primo dono è la cosa più preziosa che Gesù possiede: sua madre.

Il Vangelo di Giovanni descrive questo dono come un trasferimento giuridico di proprietà. Dobbiamo fare attenzione agli aggettivi possessivi: ai piedi della croce c’era sua madre…poi vedendo la madre…dice al discepolo amato: ecco tua madre. C’è un passaggio di proprietà: la madre non è più di Gesù, ma del discepolo amato. È il discepolo senza nome. Quel discepolo che tutti noi siamo chiamati a diventare. E quel discepolo (che sono io, che sei tu…), da quel momento in poi, accolse Maria nelle sue cose più intime.

Il dono dello Spirito

Per descrivere la morte di Gesù, Giovanni usa un’espressione mai usata prima di allora per indicare la morte di qualcuno: consegnò lo spirito. La morte di Gesù è una consegna, una vita compiuta e consegnata. È già pentecoste per Giovanni. Gesù, nella morte, dona lo Spirito alla Chiesa. È lo Spirito che la anima e la guida nonostante i nostri tradimenti e le nostre deviazioni.

Il dono dei sacramenti

Mentre guardiamo a colui che abbiamo trafitto, mentre diventiamo consapevoli della nostra responsabilità e del nostro peccato, siamo inondati dal sangue e dall’acqua che sgorgano dal costato di Cristo. La tradizione spirituale ha visto in questa immagine il sacramento dell’eucaristia (il sangue) e del battesimo (l’acqua): siamo resi figli di Dio e nutriti dalla sua vita.

Ho cercato e ho trovato

Il racconto della passione in Giovanni si conclude con un’immagine di speranza. Nicodemo è l’uomo che ha cercato Gesù di notte e ora finalmente l’ha trovato. Forse anche noi stiamo cercando Gesù nella notte del nostro cuore. E certamente come Nicodemo, prima o poi, lo troveremo.

Leggersi dentro

  • Chi o cosa sto cercando in questo momento della mia vita?
  • Come sto accogliendo e custodendo i doni che Gesù mi fa?

3 commenti

  1. Ti sono grata , non avevo mai capito che potevo interrogarmi meditando sulla passione . Ho 81 anni .. e non mi conosco . Euresta

    Inviato da iPhone

    >

  2. Grazie p. Gaetano! Alla luce delle tue parole, ripercorrendo il cammino verso la croce e quindi la resurrezione, mi rendo conto che Gesù è l’unico, lo so per te sarà banale, l’unico ad essere veramente libero, nonostante sia sotto la croce, nonostante stia andando verso la morte su quella stessa croce che sta portando, Lui è libero! Solo la Verità ci rende liberi.

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