2 dicembre 2020
Mercoledì della prima settimana di Avvento
UNA LUCE
Is 25
6Preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Mt 15
33 E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
LA PAROLA PER DOMANI È: mangiare
La fame è un bisogno ineludibile. Possiamo decidere di non mangiare, ma non possiamo scegliere di non avere fame. La fame ci ricorda che non siamo autosufficienti e ci spinge a mangiare. Mangiare vuol dire infatti mettersi in relazione con quello che c’è fuori di noi. Mangiare vuol dire far entrare in noi una parte di mondo.
Se è vero che non possiamo decidere di non avere fame, possiamo però scegliere di cosa nutrirci: a volte per superficialità rischiamo di avvelenarci, quando ci nutriamo di cose che non sono adatte al nostro organismo. Scegliere di non mangiare vuol dire decidere di fare a meno del mondo, ma questo per noi vuol dire morire.
Gesù ha compassione della nostra fame, vuole nutrirci di quello che ci sostiene e ci fa crescere, ma non sempre siamo disposti a lasciarci nutrire da Lui.
UN IMPEGNO
Durante la giornata cerca di riconoscere di cosa hai fame veramente e prova a fare attenzione al modo in cui cerchi di rispondere a quella fame.
Grazie Padre Gaetano, per il buon cibo che ci offri quotidianamente. Condivido le tue riflessioni spargendole tra i miei ospiti nelle piccole riunioni che ci sono concesse. Un cibo che va oltre la mascherina, accessibile a tutti.
Mangiare rimane per tutti un bisogno primario. Per qualcuno il tipo di cibo e il modo di cottura e di consumo è diventato cultura. Per altri rimane una necessità. Per qualcuno il mangiare diventa pure un problema psicologico tanto che mangiare può diventare il sostituto di una “mancanza”. C’è chi si abbuffa , fa diete ..e C’è chi non ha il mangiare del giorno. C’è chi si sazia e chi rimane affamato. Per tutti il mangiate è necessario, sia che consenta la sopravvivenza sia che sia consolatorio o…spirituale. A TUTTI quindi va garantito ! La fame di tanti è una vergogna per tutti .
Grazie Padre Gaetano per questo su ” vocabolario ” dell’Avvento, trovo sia bello e arricchente prepararsi così al Santo Natale .
La cosa peggiore è nutrirsi per ingordigia o per abitudine. Dobbiamo agire contro questa abitudine e nutrirci con sapienza. Di cibo e di parola.